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Oggi è arrivata la primavera, un intero inverno è passato via in un modo a me poco usuale, insieme al freddo che paralizza, che rende inermi, va via anche qualcosa che non decifro bene, e questo nuovo calore lo percepisco già, profumi e odori che non sentivo da un pezzo, il sole che torna a splendere, non poteva esserci momento migliore come questo per porsi delle domande su questo diario, e decidere il da farsi. 

Voglio bene a tante persone ultimamente, e mai come in questo periodo della mia vita, la parola amicizia ha avuto un significato così profondo, le serate e le nottate di questa città sono magiche, tento di renderle sempre meno invadenti ma è impossibile, e spesso, saltellando da un posto all’altro, da una casa all’altra, da una piazza all’altra, la mattina mi raggiunge senza che io possa fare nulla, tutto questo pregiudica le mie cose giornaliere, lo studio, il lavoro, purtroppo.

 Nonostante questo però, l’essermi circondato di persone in gamba, da i suoi frutti in ogni campo della mia vita, e la differenza tra ora e il mio passato è grande, direi incolmabile. Vi ho parlato del mio demone, alcuni articoli fa, bhe è sempre li, dorme, la primavera lo ha reso pigro, qualcosa in me lo ha rallentato, continuo a guardarlo con sospetto, in attesa di doverci fare ancora i conti. 

Sto seriamente pensando a questo diario, il senso nuovo che devo trovare per scriverci, una telefonata di Sagitta ieri mi ha fatto riflettere, il fatto che troppa gente sa chi sono probabilmente, mi impedisce di scrivere veramente ciò che penso, mi chiedo allora che senso ha continuare a scrivere e se continuare a scrivere allo stesso modo. Questo spazio deve cambiare, non potrà più essere così, non mi sento più pronto per affidare i miei pensieri alla gente, vedremo, ma cambierà. 

Il guerriero della luce sa perdere. Egli non tratta la sconfitta con indifferenza, pronunciando frasi come: "Be', non era poi tanto importante", o: "Per la verit…, non lo desideravo neppure". Accetta la sconfitta come tale, e non tenta di trasformarla in vittoria. Patisce il dolore delle ferite, l'indifferenza degli amici, la solitudine della perdita. In quei momenti, dice a se stesso: "Ho lottato per qualcosa, e non ce l'ho fatta. Ho perduto la prima battaglia. Questa frase gli infonde nuove forze. Egli sa che nessuno vince sempre, ed è in grado di distinguere le proprie azioni corrette dagli errori. Quando si vuole una cosa, l'Universo intero trama a favore. Il guerriero della luce lo sa. Per questa ragione, presta grande attenzione ai propri pensieri. Nascosti sotto tante buone intenzioni ci sono sentimenti che nessuno osa confessare a se stesso: la vendetta, l'autodistruzione, la colpa, la paura della vittoria, la gioia macabra dinanzi alla tragedia altrui. L'Universo non giudica: cospira a favore di ciò che desideriamo. Perciò il guerriero ha il coraggio di guardare le ombre della propria anima, e si domanda se non stia chiedendo qualcosa di sbagliato per se stesso. E presta sempre grande attenzione a ciò che pensa.

Tratto da: Il manuale del guerriero della luce – Paulo Coelho