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Il figlio ha il diritto di essere mantenuto dai genitori anche dopo essersi licenziato volontariamente. Ma servono limiti d’età oltre i quali questo diritto dovrebbe cadere.

La Corte di Cassazione ha riconosciuto il diritto del figlio a essere mantenuto dai genitori anche dopo essersi licenziato volontariamente. La sentenza è condivisibile restano però forti preoccupazioni da parte dell'Ami in ordine ad orientamenti giurisprudenziali che sanciscono, di fatto, il diritto dei figli ad essere mantenuti dai genitori o da uno di essi all'infinito, senza precisi limiti di età. Oggi, infatti, il 75% dei trentenni continua a vivere stabilmente nella casa di mamma e papà. Ciò che emerge è una 'Italia di bamboccioni' e di genitori pensionati obbligati a mantenerli a vita. Sarebbero necessari principi chiari e l'istituzione di limiti di età oltre i quali, salvo casi eccezionali, non può più essere riconosciuta ad un figlio ultramaggiorenne la pretesa di essere mantenuto". Secondo l'Ami solo in casi estremi i figli adulti dovrebbero ottenere il mantenimento, ma ‘la giurisprudenza ha esteso sine die il diritto dei figli ad essere mantenuti dai genitori’, e così facendo ha contribuito, pur senza volerlo, al dilagare del fenomeno tutto italiano dei ‘bamboccioni’, che restano comodamente nella casa di famiglia a 30 e anche 40 anni.