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Continuano le incursioni all'interno dei locali Catanesi della task force voluta dal questore SalvatoreLongo, così anche ieri sono scattati i controlli stavolta orientati nello specifico al mondo della ristorazione.

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Nuovo blitz nei ristoranti catanesi, nel mirino anche i locali di San Giovanni Li Cuti

Nel corso del servizio sono stati dapprima controllati due ristoranti di San Giovanni Li Cuti.
Questi i locali controllati e gli accertamenti effettuati:

RistorantePititto”: sono stati sequestrati circa 30 kg di tonno rosso sprovvisto delle dichiarazioni relative alla tracciabilità e sono state contestate al titolare alcune modifiche strutturali dei locali della cucina, nonché la mancanza dei requisiti urbanistici della veranda “a vetri”utilizzata per ospitare gli avventori. E’ stata altresì contestata l’occupazione abusiva del suolo pubblico in relazione ad una piattaforma di legno posta sulla pubblica via, al di sopra della quale erano disposti tavoli e sedie. Per le sopradette infrazioni venivano irrogate sanzioni amministrative per un ammontare di circa 10.000.00 euro. Veniva infine riscontrata la presenza di 2 lavoratori in posizione irregolare. Nessuna irregolarità per quanto riguarda la tenuta degli alimenti e gli aspetti igienico-sanitari.

 
Ristorante-Bar-Pizzeria “Nero Licuti”: venivano accertate e contestate l’occupazione abusiva del suolo pubblico, nonché alcune modifiche strutturali del locale non autorizzate. Per quanto sopra sono state irrogate sanzioni amministrative per la somma di circa 1.500.00 euro. Nessuna irregolarità per quanto riguarda la tenuta degli alimenti e gli aspetti igienico-sanitari.

 

Nuovo blitz nei ristoranti catanesi, nel mirino anche i locali di San Giovanni Li Cuti
Nuovo blitz nei ristoranti catanesi, nel mirino anche i locali di San Giovanni Li Cuti
Nuovo blitz nei ristoranti catanesi, nel mirino anche i locali di San Giovanni Li Cuti
I controlli poi sono stati estesi alla pizzeria "Gisira" , sita nell’omonima via, ove veniva  contestato al titolare per rilievi nella somministrazione di prodotti surgelati. Si accertava altresì l’esistenza di alcune modifiche strutturali del locale non autorizzate. Veniva inoltre interdetto l’accesso alla sala sita al piano primo: quest’ultima, infatti, pur dovendo costituire un locale di sgombero, di fatto presentava tavoli e sedie sistemati per accogliere gli avventori, nonché un angolo bar non autorizzato con all’interno una cella frigorifera. Per le sopradette violazioni sono state contestate al titolare sanzioni amministrative per circa 3.000.00 euro. Gli operatori dell’Inail accertavano la presenza di 2 lavoratori non regolarmente assunti. Nessuna irregolarità per quanto riguarda la tenuta degli alimenti e gli aspetti igienico-sanitari.

 

Nuovo blitz nei ristoranti catanesi, nel mirino anche i locali di San Giovanni Li Cuti
Infine, in piazza Sciuti, vicino alla fiera, veniva scoperto e chiuso un deposito abusivo di pesce, all’interno del quale sono stati rinvenuti circa 30 kg di triglie e crostacei privi di tracciabilità che venivano pertanto posti sotto sequestro. Per quanto sopra, veniva comminata una sanzione amministrativa di circa 5.000.00 euro. Si accertava inoltre la presenza di un lavoratore non regolarmente assunto.


Nella stessa  p.zza Sciuti veniva poi chiusa una rivendita abusiva di frutti di mare denominata “da Nitto e figli”, per mancanza delle prescritte autorizzazioni. Per quanto sopra veniva irrogata una sanzione amministrativa di circa 3.000.00 euro.

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E' nata nel dipartimento di Emergenza dell'ospedale Garibaldi di Catania la figlia di una eritrea di 29 anni, entrata ieri in coma, che era alla 33esima settimana di gravidanza. La donna era ospite del Cara di Mineo.

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La bambina è stata chiamata Antonella Agata, è nata con un intervento chirurgico di taglio cesareo e pesa 2,5 chili. E' ricoverata nel reparto di Neonatologia. E' il quarto caso del genere che si registra nella Rianimazione del Garibaldi diretto dal dottor Sergio Pintaudi.

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Il Gup di Catania ha condannato a sei anni e otto mesi di reclusione l'ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, concorso esterno all'associazione mafiosa. Lo ha assolto dal reato di voto di scambio. Il giudice Marina Rizza ha anche rinviato a giudizio suo fratello Angelo Lombardo, ex deputato nazionale del Mpa.

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La sentenza è stata letta dal Gup Marina Rizza che ha disposto anche un anno di libertà vigilata all'ex governatore, a conclusione del processo col rito abbreviato. I pubblici ministeri avevano chiesto una condanna piu' pesante pr l'ex presidente, 10 anni. Rinviato a giudizio anche il fratello Angelo Lombardo, ex deputato nazionale del Movimento per l'autonomia, per concorso esterno all'associazione e voto di scambio, fissando la prima udienza del processo per il prossimo 4 giugno.

Per Lombardo che afferma: "Me l'aspettavo, è l'epilogo naturale del primo grado di giudizio" la condanna pare essere insomma una specie di automatismo insito nel sistema giudiziario che in primo grado condanna tutti.

In realtà pesanti e importanti sono le prove a carico dell' ormai ex governatore, intercettazioni ambientali, collegamento ed indagini ccuratissime che hanno inchiodato il politico alle proprie responsabilità.

Recentemente è stato pubblicato un articolo sul processo Iblis, dove si parlava tra gli altri anche del boss Di Dio che spesso parlava, apertamente, di come potesse controllare il politico grazie ai voti che riusciva a procurare dal calatino, luogo in cui esercitava il suo controllo malavitoso.

Si chiude con questa sentenza l'ennesima e dolorosa pagina della politica Siciliana.

Luca Conti

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E’ prevista per oggi la sentenza del processo per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio all’ex presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo che si celebra col rito abbreviato condizionato. Questa mattina in aula, è attesa la replica finale del prof. Guido Ziccone davanti al Gup Marina Rizza. Subito dopo il giudice si ritirerà in camera di consiglio. Sempre oggi, si deciderà anche la posizione del fratello dell’ex governatore Angelo,  imputato per gli stessi reati, che ha seguito la via ordinaria. Su di lui e’ pendente una richiesta di rinvio a giudizio. Le due decisioni, sentenza e ordinanza, dovranno essere emesse in contemporanea dal Gup Marina Rizza, che altrimenti diventerebbe incompatibile per avere espresso gia’ un giudizio. Sempre oggi, è giornata di sciopero per i penalisti, sembra certo comunque che i legali dell’ex governatore Raffaele Lombardo non aderiranno.

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Via libera ad un'operazione della Direzione investigativa antimafia, coordinata dalla Procura etnea, per disarticolare un gruppo mafioso che opera nella Piana di Catania e nei quartieri Pigno e Librino del capoluogo siciliano riconducibile al boss Orazio Privitera, esponente di spicco del clan Cappello. Ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 27 persone. Arresti anche in Germania.

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Tondo Gioeni, al via i lavori per il rifacimento del manto stradale
Sono cominciati alle ore 14 di questo pomeriggio e si concluderanno alle 18 i lavori per la sistemazione del manto stradale presso la nuova rotonda del Tondo Gioeni che, secondo le previsioni dell'amministrazione comunale, a breve dovrebbe essere ultimata, come confermato dalla ditta appaltatrice la scorsa settimana durante una riunione con l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco. 

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Tondo Gioeni, al via i lavori per il rifacimento del manto stradale
Si attende il montaggio dei cartelli, della segnaletica stradale e dell’impianto di illuminazione. A quel punto la rotatoria, dopo un’apposita ordinanza dell’Ufficio Traffico Urbano, potrà essere aperta in entrambi i sensi di marcia. Al momento la circolazione è scorrevole in direzione Nesima, mentre si registrano code e rallentamenti procedendo verso Ognina.

 

 

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Processo Iblis, chiesti 355 anni di carcere per 23 imputati
I sostituti procuratori distrettuali di Catania Antonino Fanara e Agata Santonocito, hanno chiesto 355 anni di carcere per i ventitrè indagati del processo "Iblische si sta celebrando con il rito ordinario e che giudica politici assieme a boss e gregari della famiglia catanese di Cosa nostra.

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Processo Iblis, chiesti 355 anni di carcere per 23 imputati
Processo Iblis, chiesti 355 anni di carcere per 23 imputati

sostituti procuratori distrettuali di Catania Antonino Fanara e Agata Santonocito, hanno chiesto 355 anni di carcere per i ventitrè indagati del processo "Iblis" che si sta celebrando con il rito ordinario e che giudica politici assieme a boss e gregari della famiglia catanese di Cosa nostra.

Le pene più severe sono state chieste per il boss di Ramacca, Rosario Di Dio (26 anni e 8 mesi) e per il presunto capomafia Pasquale Oliva (28 anni).

Diciassette anni sono stati chiesti per l'ex deputato regionale Fausto Fagone, 19 anni è la richiesta per l'ex assessore e consigliere comunale di Ramacca Giuseppe Tomasello.

Processo Iblis, chiesti 355 anni di carcere per 23 imputati
Dal procedimento è stata stralciata la posizione dell'ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, giudicato col rito abbreviato e per il quale la sentenza e' attesa domani.

 

 

 

 

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Cara di Mineo, rete antirazzista chiede procedure più veloci per lo status di rifugiato
Un centinaio di persone hanno preso parte ieri ad una manifestazione organizzata dai Cobas e dalla rete antirazzista contro il prolungamento dei tempi di attesa per gli immigrati ospiti del Cara di Mineo, che attualmente ospita circa 4000 persone.

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Cara di Mineo, rete antirazzista chiede procedure più veloci per lo status di rifugiato
La maggior parte degli ospiti del CARA sono in lista per l'ottenimento dello status di rifugiati anche se i tempi di attesa sono lunghissimi, le procedure burocratiche spesso si prolungano più del dovuto creando non pochi disagi all'interno del residence degli aranci. 

 

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Pd, Raciti eletto nuovo segretario regionale: bassa affluenza nei gazebo

Bassa la percentuale di votanti, iscritti o simpatizzanti, nei 500 gazebo allestiti dal Partito democratico nelle nove province per eleggere il segretario regionale. Fausto Raciti, 29 anni, deputato nazionale, candidato appoggiato da renziani e cuperliani, l’ha spuntata senza ballottaggio.

Lo ha deciso il 69,8% degli elettori del centrosinistra. Battuto l'uscente Giuseppe Lupo con uno scarto di quasi 30 punti percentuali (con il 33,2%). Antonella Monastra si ferma al 5,4%.

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Pd, Raciti eletto nuovo segretario regionale: bassa affluenza nei gazebo
Grande successo per il deputato e segretario nazionale dei Giovani Democratici, che ha vinto in sette province su nove (tra Caltanissetta, Catania, Enna, Trapani, Agrigento, Siracusa e Palermo). In ognuna Raciti ha collezionato più del 50% necessario per il successo finale. Ragusa e Messina, invece, hanno scelto Lupo. Numeri positivi per Raciti sono giunti tra Palermo ed i comuni della provincia, dove complessivamente il candidato di renziani, cuperliani e Megafono ha vinto con il 50,75%, rispetto al 40,24% di Lupo.

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Etna: l'eruzione non si arresta, la colata avanza lentamente nella valle del Bove
Tuttora in corso la moderata attività stromboliana al nuovo cratere di Sud-Est dell'Etna, dalle stesse due bocche eruttive all'interno del cratere che sono state attive negli ultimi giorni.

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Continua anche l'emissione di lava da una bocca effusiva all'interno della nicchia di distacco formatasi lo scorso 11 febbraio 2014, e dopo la diminuzione segnalata il 14 febbraio, nelle ultime ore il tasso d'emissione di lava è leggermente aumentato, alimentando un flusso che si espande per alcune centinaia di metri sul letto delle colate dei giorni precedenti, in direzione della Valle del Bove.

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Sparatoria ad Aciplatani, 34enne è stato ferito al piede e alla tibia
Sparatoria ad Aciplatani, 34enne è stato ferito al piede e alla tibia
Sparatoria ad Aciplatani, 34enne è stato ferito al piede e alla tibia
Un 34enne, D. D. M., è rimasto ferito in una sparatoria avvenuta ieri sera ad Aciplatani. L'uomo è stato centrato da due colpi di pistola a un piedi e a una tibia.

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Sparatoria ad Aciplatani, 34enne è stato ferito al piede e alla tibia
Soccorso è stato trasportato nell'ospedale di Acireale. Sul posto si sono recati carabinieri e polizia. Su dinamica e movente dell'accaduto indaga la squadra mobile

 

 

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Agguato a Camporondo etneo, un agricoltore è stato ferito al viso e al braccio
Un contadino di 60 anni, C. M., è stato ferito con due colpi di fucile al viso e all'avambraccio sinistro in un agguato avvenuto in un podere di sua proprietà in contrada Feudotto, a Camporondo etneo.

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Agguato a Camporondo etneo, un agricoltore è stato ferito al viso e al braccio
A sparare sarebbero stati due uomini. La vittima è riuscita a fuggire con la propria auto scappando verso casa. Dall'abitazione ha chiesto aiuto ed è stato soccorso da personale del 118 che l'ha trasferito nell'ospedale Garibadi centro dove è ricoverato con la prognosi riservata. Secondo i medici non è in pericolo di vita. Sull'episodio indagano i carabinieri del reparto operativo dei carabinieri di Catania.

 

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Noleggio auto con estorsione, sei arresti: in manette anche un ispettore di Polizia
C'è anche un poliziotto tra gli arrestati della scorsa notte per estorsione. Si tratterebbe dell’ispettore capo della Polizia di Stato A.M.G., in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Catania. I Carabinieri del Comando Provinciale di Catania – Reparto Operativo, la scorsa notte, hanno dato esecuzione a sei ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal  G.I.P. presso il Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica.

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Noleggio auto con estorsione, sei arresti: in manette anche un ispettore di Polizia

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi a carico di  Carmelo Lo Giudice, Denis Lo Giudice, Attilio Bellia, Carmelo Simone Tabita e Riccardo Pusillico. Gli arrestati sono chiamati a rispondere del reato di estorsione aggravata in concorso, commessa con l’utilizzo del c.d. “metodo mafioso”, vale a dire facendo leva sulla forza di intimidazione e sulla condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, oltre che del reato di lesioni personali.

Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania hanno preso l’avvio dalle denunce sporte da due privati che avevano preso a noleggio delle autovetture dalla ditta “S.M. Rent a Car (attività inserita in lista aziende che alimentano la mafia)” gestita dall’indagato G. e formalmente intestata al padre dello stesso.

Al termine del periodo di noleggio, il G. pretendeva il pagamento a titolo di corrispettivo di somme superiori rispetto a quelle originariamente pattuite e, dinanzi all’opposizione delle persone offese,  con il concorso degli altri indagati – due dei quali suoi dipendenti – con minacce e intimidazioni. Tra le minacce si ipotizza vi sia stata anche quella di fare arrestare ingiustamente le vittime, dopo aver fatto ritrovare della droga.

La misura cautelare si è resa necessaria per gli stretti legami di frequentazione del G. con personaggi del calibro di Carmelo Lo Giudice e Attilio Bellia,  intervenuti nel suo interesse. Il primo, in particolare, già detenuto in espiazione pena presso la Casa di Reclusione di San Cataldo, è lo zio paterno di  Sebastiano Lo Giudice, responsabile del clan mafioso “Cappello-Carateddi”, già colpito da provvedimento di fermo emesso dalla DDA di Catania nell’ambito della nota operazione “Revenge”, per i reati di cui agli artt.416 bis c.p., 74 DPR 309/90 e che in atto è detenuto al regime del 41 bis.

Secondo quanto risulta dalle investigazioni, il detenuto  Carmelo Lo Giudice avrebbe peraltro commesso i fatti per i quali è stata emessa a suo carico l'ordinanza di custodia cautelare eseguita la scorsa notte in occasione di un permesso premio della durata di tre giorni in forza del quale si trovava a Catania. Bellia, già condannato in via definitiva per il reato di associazione di stampo mafioso, armi ed evasione, quale appartenente al clan mafioso “Santapaola”, al momento in cui ha commesso i fatti che gli vengono oggi contestati era sottoposto per altra causa alla misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione. L’ispettore G. è chiamato a rispondere altresì di due episodi di accesso abusivo a sistema informatico, reato previsto dall’art.615 ter c.p. aggravato dall’aver agito con abuso dei poteri e violazione dei doveri inerenti la funzione esercitata e su sistema informatico o telematico relativo all’ordine pubblico e alla sicurezza pubblica.

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Potrebbe esserci una donna tra gli assassini -non è dato sapere con esattezza se il plurale sia o meno giustificato- di Maria Grazia Velardi, uccisa il pomeriggio dello scorso 7 gennaio all'interno del cimitero di Catania. Tra gli indagati il figlio Fabio Matà ed altri due frequentatori del cimitero, come anticipato ieri da indiscrezioni di stampa.

velardi

omocidio-velardi-parla-legale-fabio-mata-14-2-20
L'inserimento del mio assistito nel registro degli indagati -commenta l'avvocato Lipera - è un atto dovuto. Se tre persone che presumibilmente non hanno rapporti tra loro sono sospettate di omicidio, vuol dire che due sono innocenti ed uno solo con buona probabilità è il colpevole. Stiamo lavorando per provare la totale estraneità del figlio della Velardi, che in questo processo è insieme parte lesa e accusato, ed abbiamo chiesto la riesumazione del cadavere per eseguire ulteriori accertamenti".

feritadonna

 

omocidio-velardi-parla-legale-fabio-mata-14-2-2014
Dopo un primo esame delle ferite sulla schiena abbiamo ragione di credere che una donna abbia preso parte all'omicidio, come dimostrano le fotografie(vedi sopra) scattate ai graffi sulla pelle". Lo stesso Fabio Matà ha confermato ai giornalisti di non aver avuto rapporti con gli altri indagati, saltuariamente incontrati al cimitero in quanto frequentatori abituali dello stesso.

 

 

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2 milioni di euro vinti a San Cono piccolo centro in provincia di Catania, con un tagliando gratta e vinci del “Nuovo Mega Miliardario”.

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Il fortunato ha trovato il 43 nella rivendita di Angelo Milano, in prossimità del municipio, ed è stato è stato premiato con il primo premio massimo della nuova versione della lotteria istantanea.

Da inizio anno il gratta e vinci ha distribuito in tutta la Sicilia oltre 66 milioni di euro, e sono 5 i giocatori che si sono aggiudicati vincite massime. A gennaio la lotteria ha baciato Palermo e il centro di Catania, ora è toccato alla provincia, esattamente la zona del calatino.