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Stefania Noce, un nome e un cognome che sono legati a un terribile evento accaduto in provincia di Catania all'incirca un anno fa, ve ne ricorderete, l'ennesima vittima della violenza del solito ex che non riesce ad accettare la fine di una storia ormai finita, parte di quel mosaico di sangue che purtroppo caratterizza negativamente la nostra penisola.

Molto è stato detto su questo tipo di omicidi e non mi sento di aggiungere nulla, non sarei razionale, mi fa troppo schifo pensare che un uomo possa arrivare ad uccidere la propria compagna o ex compagna addirittura asserendo di amarla, se questo è amore siamo rovinati.

Una cosa invece mi ha spinto a scrivere questo articolo che mi ha lasciato perplesso e senza parole. Il tentativo, credo fuori luogo, di utilizzare eventi simili per nutrire un ideologia e fare lotta politica, una vigliaccata la definirei, e poco importa se la povera ragazza importa era un attivista di quell'ideologia (comunismo) perchè la cosa che le è capitata non è certo maturata in ambienti politici ma è semplicemente un fatto personale, doloroso e tragico, che andrebbe affrontato con il dovuto rispetto.

In giro per il webg mi imbatto in un portale, OFFICINAREBELDE.ORG, e leggo questo articolo (potete leggerlo qui) ecco, vorrei rispondere a questo articolo. Posto in neretto le affermazioni prese dall'articolo.

"Perché la violenza maschile sulle donne arriva ovunque, non fa distinzioni e non è una questione di pelle, di etnia, di ceto, di censo, di religione, come vanno blaterando islamofobi ed islamofobe di ogni tipo."

Cosa c'èntrano gli islamofobi? si vorrebbe forse far finta che si in Italia ci sono centinaia di casi di femminicidio ma che nei paesi dove l'islam è religione di stato i casi sono parecchie decine di migliaia? e ancora.

La violenza maschile sulle donne è una costruzione culturale fatta di negazionismo, omertà, complicità, banalizzazione, depistamenti, tanti media che legittimano quelli che chiamano “folli” utilizzando parole sciocche e false come “raptus” o “delitto passionale”. Di passionale qui non c’è niente. Un coltello non è passionale. E’ un’arma utilizzata per ammazzare e il femminicidio non è passionale proprio per niente.

 Si afferma che esisterebbe una sorta di complotto nazionale dove media e gente comune confabulano per aiutare questi assassini a uccidere le donne, ma è ridicolo, non ho mai visto persone che commettono gesti talmente disdicevoli avere un ben che minimo supporto dalla società civile ne tanto meno dai media che hanno sempre condannato il fenomeno. Poi si dovrebbe andare a rivedere il dizionario per scoprire che le passioni, non indicano qualcosa che ha necessariamente qualcosa a che fare con l'amore, la passione può anche essere negativa e molto forte, si può ad esempio odiare con passione, ed il termine utilizzato è effettivamente corretto in quanto indica una persona che provando sentimenti distorti con molta passione, quindi con molta intensità, arriva ad uccidere la persona che diceva di amare (anche se ovviamente non era vero), quindi trovo assurdo utilizzare la terribile esperienza di una giovane donna per incentivare una specie di rancore nel lettore verso i media o verso pezzi della società che senza alcuna prova si accusa di essere marcia e favorevole all'omicidio. 

Sono venuto a conoscenza della gravità di questo fenomeno proprio dai media, da loro ho appreso statistiche e numeri, da loro ho capito quanto sia enorme il fenomeno e credo si tratti di una responsabilità culturale probabilmente risalente proprio alla donna, e adesso qualcuno mi lincerà senza leggere la fine della frase, risalente ad esse in quanto mamma, mamma che a volte cresce il proprio figlio maschio come un deficiente incapace di provare sentimenti maturi verso le altre donne. Ecco che il classico mammone, sempre capito e coccolato dalla mammina, si ritrova a vivere con una donna diversa dalla mamma, che ovviamente, non può accontentarlo in tutto e soprattutto non può stare con lui per sempre, l'abbandono viene vissuto come un trauma perchè il soggetto non è mai stato abituato a vivere in modo autonomo e indipendente e non gli è mai stato insegnato primariamente proprio da sua madre il modo di comportarsi con le donne, quante sono le donne in sicilia che dicono ai loro figli quando si lasciano di non arrabbiarsi, di non parlare male della propria ex perchè ha tutto il diritto di lasciarti? Quante invece aizzano il figlio dicendogli hai ragione, non ti meritava, ma come ha potuto fare una cosa del genere eccetera eccetera?

Quindi, si dovrebbe cominciare proprio dall'insegnare alla donna mamma che dipende da lei se crescerà una persona sensibile, consapevole e autonoma piuttosto che un povero deficiente pronto ad uccidere non appena viene lasciato come loris Gagliano.

Ecco, un altra cosa che mi da fastidio, se la prendono con tutti, lo stato, i media, la gente, la società, ma non con l'unica persona responsabile dell'accaduto, è lui che l'ha uccisa, non i media, non gli islamofobi, e non è colpa loro se lui è così, ma probabilmente è colpa di chi avrebbe dovuto insegnargli l'educazione e probabilmente la colpa è solo sua, la responsabilità di essere così cattivo e immaturo è solo sua, per non aver percorso una strada di crescita e di rispetto per il prossimo.

 La verità è poi questa, che al solito noi cerchiamo gli sdoganatori e le sdoganatrici. Dei fascisti, dei razzisti e dei sessismi. Perché la comunicazione legittima di tutto. E qui davvero vale ricordare che non possiamo tacere di tutte le cosiddette “provocazioni” fatte da intellettuali o pseudo tali di questa italietta di fine ventennio 

E qui tocchiamo il fondo, qui l'omicidio di una povera ragazza diventa il ciencio di una bandiera di odio ideologico, i fascisti, sono loro i veri responsabili, perchè a detta di ogni buon comunista che si rispetti in questa italietta da post ventennio (il fascismo è decaduto ormai piu' di 60 anni fa) ogni cosa brutta che esiste è opera del fascismo, il comunismo invece resta un ideologia che ha seminato rose e fiori in tutto il mondo con buona pace dei 60 milioni di morti causati dallo stesso in ogni angolo del pianeta.

Lascio perdere il resto dell'articolo ma concludo con una considerazione, io non credo che con questa propaganda si rispetti ne la memoria di questa ragazza ne si ostacoli la lotta a questo stato di cose.

Perchè dove c'è ignoranza sulle cause di qualcosa, non si può arrivare a contrastarne gli effetti, trovate le cause si arresta la malattia diceva una volta un saggio, e l'odio ideologico, la politica questa si di un italietta fatta di rossi e neri che nella loro piccolezza d'animo si fanno la guerra da 60 anni a scapito di un intera nazione, non porta a niente.

Lasciare le bandiere a casa quando si tratta di queste cose, perchè diventano ridicole, è una cosa giusta da fare, fatela!