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Hanno prodotto ingenti danni nelle abitazioni che occupavano abusivamente nonostante l'aiuto offerto dal comune.

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Succede a Palagonia (ct) dove le case popolari di contrada Grassurelle occupate abusivamente da diverso tempo sono finalmente state liberate per essere consegnate ai legittimi assegnatari.

Durante questo iter che prevedeva anche l'intervento delle forze dell'ordine il comune di Palagonia si era prodigato affinchè nessuna violenza venisse utilizzata nei confronti delle famiglie abusive ed erano stati garantiti agli abusivi diverse garanzie, dal trasloco presso le nuove abitazioni prese in affitto pagato dal comune fino a dei piccoli sussidi per poter pagare le caparre e la promessa di non fare intervenire la forza pubblica.

Il Sindaco Valerio Marletta da diverso tempo si trovava schiacciato tra due opposte posizioni, da una parte gli abusivi che avevano illecitamente occupato le case e dall'altra i legittimi assegnatari.

Una guerra tra poveri insomma combattuta senza esclusioni di colpi che ben dipinge lo stato di crisi presente in Italia soprattutto sul fronte delle abitazioni in cui il sindaco di Palagonia ha dimostrato di possedere la sensibilità civica necessaria per tentare di mediare tra le opposte fazioni di cittadini.

Tutto questo però non ha impedito agli occupanti abusivi di distruggere le abitazioni prima di abbandonarle causando la rabbia e la delusione del primo cittadino che si è detto amareggiato e triste per quanto accaduto e promette denunce " non nei confronti di ignoti ma a chi occupava le case danneggiate con tanto di nome e cognome".

E' una battaglia lenta e difficile quella che ogni giorno si trova ad affrontare il sindaco Valerio Marletta a Palagonia che prevede uno scontro culturale a volte anche violento con quella parte di paese che stenta ancora a capire il significato di bene comune in una moderna democrazia preferendo affidarsi a vecchie abitudini, fatte di servilismo, delinquenza e mancanza di civiltà che rendono purtroppo la Sicilia, ancora oggi, una terra bellissima ma incredibilmente arretrata.

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Botte e minacce è questo che hanno subito a Palagonia, turbolento paese del Catanese due anziane signore che si sono ritrovate in casa un uomo.

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E' entrato in casa, ha messo le mani al collo della povera donna intimandole di "uscire fuori soldi e gioielli", nel frattempo un altra signora che si trovava in casa di 89 anni e madre dell'aggredita ha tentato di difendere la figlia colpendo l'aggressore con un legno attirando su di se i colpi dell'uomo.

Le donne sono poi state strattonate piu' volte e scaraventate dalle scale, derubate della somma di 350 euro in contanti e di alcuni gioielli che indossavano letteralmente strappati a forza alle povere vittime.

l' Uomo che probabilmente non era solo è poi fuggito con l'aiuto di un complice che faceva da palo.

Si tratterebbe secondo indiscrezioni di un uomo di Palagonia gia' conosciuto alle forze dell'ordine ma per il momento i Carabinieri del nucleo provinciale di Catania non possono fornire ulteriori dettagli.

 

Le due donne non sembrano aver riportato ferite gravi.

" Serve maggiore denuncia da parte della nostra comunità, spesso chi subisce atti intimidatori non denuncia " - E' questa la dichiarazione del Vicesindaco Nicola Giaquinta appartenente al gruppo consiliare " Palagonia Bene Comune". 

Intanto si attende conferma del fermo effettuato dai Carabinieri della locale stazione di Palagonia che pare abbiano gia' identificato il malvivente.

 

 

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Nel pomeriggio di martedì 17 giugno è stato ritrovato un proiettile carico presso l’ufficio del Sindaco Valerio Marletta.

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A farne la scoperta uno degli addetti alle pulizie pomeridiane degli uffici del municipio. Il proiettile si trovava sul balcone dell’ufficio del Sindaco, con ogni probabilità è stato “lanciato” dall’esterno.

Subito sono intervenuti Carabinieri della locale stazione per le opportune indagini sull’accaduto. E’ stata sporta formale denuncia contro ignoti. Il Sindaco Valerio Marletta: “Siamo di fronte ad una vera e propria intimidazione, ma resto sereno e non voglio fare ipotesi sull’accaduto.

Mi auguro solo che non si ritorni al recente passato, fatto di intimidazioni e attentati subiti da alcuni amministratori. L’accaduto non va sminuito, siamo di fronte a pratiche vili e ignobili che abbiamo sempre combattuto”. Sulla vicenda sono intervenuti il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Pierpaolo Montalto, e il capogruppo in consiglio comunale di Palagonia Bene Comune, Francesco Di Blasi:”La nostra comunità politica non ha nessuna intenzione di lasciare sola l’amministrazione comunale.

E’ iniziato un percorso di cambiamento a Palagonia, quindi non può una becera intimidazione mettere minimamente in dubbio questo percorso. Il sostegno di Rifondazione Comunista e di tutta Palagonia Bene Comune al Sindaco a tutta la giunta” .Solidarietà al Sindaco è stata espressa dal Partito Democratico di Palagonia:”condanniamo fermamente questo gesto compiuto da vigliacchi e oggi più di ieri crediamo nel percorso di legalità intrapreso dal sindaco e dal ‘amministrazione. Dove tacciono le parole inizia l' abisso..e questo Paese ha bisogno di speranze no di silenzi”

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Non si può certo definire un assessore privo di iniziative, la Dott.ssa Elena Sgarioto, assessore alle attività finanziarie di Palagonia.

 

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<< Lo sviluppo locale nella programmazione Europea 2014 - 2020 >> è stato lo sfondo del summit di Sindaci e amministratori locali del Calatino Sud Simeto organizzato dalla compentente Elena Sgarioto, assessore alle attività finanziarie di Palagonia che sta dimostrando notevoli doti organizzative donando alla politica finanziaria del suo paese un discreto slancio propulsivo.

Si è doscusso sull' accordo che, con altri partenrs mediterranei, porterà a dei cambiamenti nelle modalità di accesso ai fondi UE.

Hanno partecipato i rappresentanti istituzionali dei paesi di Palagonia, Ramacca, Scordia, Grammichele, Mirabella e Castel di Iudica. E ancora Raddusa e Mazzarrone.

Miglioramento dell' accesso alle tecnologie di comunicazione, la promozione di mezzi di trasporto a basse emissioni inquinanti, l' incremento delle operazioni di inclusione sociale e la lotta alla povertà, sono questi i temi affrontanti durante l'incontro.

Luca Conti

 

 

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Aveva 29 anni Giuseppe Gambera, lo Scordiense che stanotte è morto in un tratto stradale davvero molto pericoloso, la Strada Statale 385 che lo scorso anno fu lo sccenario dell'incidente in cui perse la vita la giovane Palagonese, Angela Maria Politino.

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" L’auto guidata dal giovane, una Y 10, proveniente da Palagonia si è scontrata contro una Grande Punto proveniente da Scordia e sulla quale viaggiavano quattro giovani palagonesi, due donne e due uomini, tra i 25 e i 30 anni di età." Così come riportato da media locali.

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A quanto pare Gambera sarebbe stato sbalzato fuori dall'auto a causa del tremendo impatto. Sul posto sono giunte due ambulanze del 118. Nulla da fare per lo scordiense, malgrado i tentativi di tenerlo in vita. I quattro palagonesi, invece, sono stati trasportati in ospedale. Tre di loro sono stati già dimessi con una prognosi tra i 10 e i 15 giorni mentre uno di loro è stato trattenuto per un trauma toraco-addominale.


Sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione, coordinati dal luogotenente Gaetano Balsamo, che hanno effettuati i rilievi di rito. Presenti anche la Polizia Municipale e il sindaco Franco Tambone. L’ispezione cadaverica della salma è stata effettuata in tarda mattinata presso l’obitorio del cimitero scordiense dal medico legale, la dottoressa Francesca Berlich su disposizione del magistrato di turno, Antonia Sartori, sostituto procuratore della Repubblica di Caltagirone che ha ordinato l’esecuzione dell’autopsia per il 4 giugno.


Giuseppe Gambera era sposato e da poco era diventato padre di una bambina.

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Ennesimo incidente a Palagonia, dove un giovane ragazzo...

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 Il Fatto

Ennesimo incidente nel Palagonese avvenuto poche ore fa, un ragazzo, di Palagonia, Giuseppe Nolfo,  ha perso la vita con la sua auto. Non siamo ancora a conoscenza delle cause dell'incidente. Aggiornamenti saranno disponibili nelle prossime ore.

Il Cordoglio del sindaco

La comunità palagonese condivide il dolore per la perdita di Giuseppe Nolfo. Ho avuto il piacere di conoscerlo, condividere la stessa casa ai tempi dell'università a Catania, ritrovarmelo negli stessi luoghi e condividere gli stessi spazi. Era una persona normale, educata e perbene. Avremmo tanto bisogno di persone così.Oggi abbiamo spazio solo per il dolore. " - E' il Sindaco di Palagonia, Valerio Marletta, ad esprimere con queste parole sul suo facebook il dolore per la perdita, il ragazzo, apprezzato e stimato in tutto il paese ha causato una grande commozione nella cittadina in provincia di Catania. Cittadina dove negli anni si sono verificati numerosi incidenti stradali, spesso gravi, a causa della presenza di snodi stradali molto pericolosi che collegano il paese al resto della rete stradale statale.

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Salme scambiate di loculo, bare bruciate, mistero al cimitero di Palagonia...

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BARE BRUCIATE, PRESENTATA DENUNCIA AI CARABINIERI DALL'ASSOCIAZIONE RACCONTIAMO CITTA', SEGNALATI I NOMI DI PERSONE CHE HANNO CERCATO DI FARE PRESSIONE SUL NOSTRO AUTORE A PALAGONIA 

Seguiamo con interesse lo svilupparsi di una vicenda che l' Associazione Raccontiamo Città che gestisce questo portale non chiuderà fino a quando l'intera gestione al cimitero di Palagonia torni ad essere sotto la piu' assoluta e completa trasparenza.

Da questo momento in poi, qualsiasi persona si presenterà a casa del nostro autore locale che ha scritto i due articol iriguardanti il cimitero di Palagonia, sarà segnalata alle autorità competenti ed un nostro autore scriverà un articolo specifico per fare chiarezza su ogni singolo episodio.

Sarà con la stessa prepotenza che difenderemo i nostri autori e le nostre inchieste.

Abbiamo chiesto piu' volte al sindaco di fare chiarezza sia sui roghi di bare che devono essere fatti sotto il rispetto di tutte le norme vigenti sia sulla questione dei loculi scambiati, i cui responsabili diretti e indiretti devono emergere.

Non sarà tollerata alcuna pressione sui nostri autori, che da questo momento avranno una completa protezione da parte di tutta l'associazione anche dal punto di vista legale.

Mi rivolgo a chi pensa di far scrivere alla stampa ciò che vuole, avete sbagliato campanello, noi non ci pieghiamo, siete voi piuttosto che vi piegherete alla legalità, e saremo noi a costringervi a farlo.

Seguite quest'articolo per tutti gli aggiornamenti.

Tutto era cominciato con un articolo dove gli evidenti resti di bare bruciate (non si sa se piene o vuote) erano adagiate, all' aperto, vicino la cinta muraria ovest del cimitero di Palagonia, in completo disprezzo di qualsiasi legge dello stato e morale sul trattamento dei servizi cimiteriali.

Poi la denuncia di una famiglia Palagonese che ha scoperto che il proprio caro estinto non si trovava dove doveva essere, in un primo momento i familiari avevano erroneamente pensato si trattasse di Ciliberto, agenzia di pompe funebri locali.

Nonostante questa prima denuncia però, non è Ciliberto come è stato appurato il responsabile dello spostamento, avvenuto successivamente di un altra salma, che sarebbe stata messa all'interno del posto della prima. Non è quindi da ricercare nella ditta Ciliberto l responsabilità sulla vicenda.

Le responsabilità maggiori adesso, sarebbero da ricercare negli operatori del comune che all'epoca dei fatti ( anni '90) lavoravano al cimitero, o forse, nell'agenzia di pompe funebri che si è occupata della seconda tumulazione.

Al momento però, Ciliberto ci risulta estraneo ai fatti e non dovrebbe essere coinvolto nello spostamento di salme per quanto riguarda il rogo di bare di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, attraverso delle foto che ci furono spedite via mail da un anonimo cittadino, il mistero rimane.

E' purtroppo un emergenza senza fine quella presente nei cimiteri Siciliani, dove il malaffare e l'incuria degli operatori hanno reso veramente difficile poter avere un minimo di pace, persino da morti.

DICHIARAZIONI DEL SIGNOR CILIBERTO ERRONEAMENTE COINVOLTO INIZIALMENTE, NELLA VICENDA.

Riguardo lo scambio di salme nei loculi, il signor Ciliberto afferma che non è stato lui ad eseguire lo spostamento che ha poi causato lo scambio di salme, per questo motivo sono in corso accertamenti per fare in modo di capire chi sia stato il responsabile, i responsabili potrebbero essere gli operatori del comune che all'epoca lavoravano al cimitero oppure, l'agenzia di pompe funebri che si è occupata del secondo funerale. Al momento non si sa con certezza chi si sia occupato della cosa.

DICHIARAZIONI DEL FAMILIARE CHE HA SPORTO DENUNCIA

Ad occuparsi del funerale di mio nonno è stata l' agenzia di pompe funebri Ciliberto, quindi, in un primo momento, ho pensato che la colpa fosse la loro, ma Il signor Ciliberto mi ha assicurato di non essersi occupato dei successivi spostamenti, che tra l'altro adesso ho capito riguardavano l'altra salma che è poi stata inserita all'interno del loculo con mio nonno, la bara presentava segni di martellamento.

A questo punto accertato che non si tratta dell'agenzia Ciliberto intendo capire chi è stato, il mio obbiettivo è capire se ad essere responsabili dell'accaduto siano gli operatori che all'epoca dei fatti lavoravano al cimitero per il comune, o l'agenzia che si è occupata del secondo spostamento.

In ogni caso, l'agenzia che si è occupata del secondo spostamento che è stato poi la causa di come sono state seppellite le salme, rimane per quanto mi riguarda completamente responsabile dell' accaduto, in quanto è compito di quest'ultima preoccuparsi, fino all'ultimo, che il lavoro, anche quello dei becchini, venga effettuato con precisione e senza nessun abuso.

Cercherò quindi, anche grazie all' aiuto del Sindaco che si è impegnato ad aiutarmi, di sapere la verità su quanto è accaduto, per far si che il rispetto che si deve ai morti non diventi una barzelletta o una cosa di poco conto.

 

 

 

 

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Che fine fanno i nostri cari dopo la sepoltura al cimitero? Cosa accade ai loro corpi mortali quando, passati i mesi, gli anni, rimangono da "soli" nelle cappelle e nei tumuli del nostro cimitero? 

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Viene spontaneno domandarselo dopo che ci siamo imbattuti in queste foto inviateci da un cittadino Palagonese che ha preferito rimanere anonimo che ritraggono il cimitero di Palagonia, paese in provincia di Catania, dove a ridosso della cinta muraria esterna che racchiude il perimetro del campo santo, nella zona ovest, abbiamo individuato quelli che sembrano essere i resti di bare bruciate, in mezzo ad immondizia varia, con ciò che resta del rivestimento di zinco sopra di esse.

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In verità non vi è assoluta certezza che si tratti di bare, ma in effetti mostrando le foto ad un esperto ci è stato detto che potrebbe essere verosimile.

In ogni caso, se così fosse, il cimitero di Palagonia non sarebbe il primo in Sicilia in cui si scopre che le bare vengono disotterrate e bruciate, magari per far spazio o per altri motivi, ma non è certamente questo, a nostro parere il modo di amministrare un cimitero pubblico.

Se qualcuno può darci ulteriori informazioni saremo lieti di approfondire questa questione.